I D’Avalos
…rappresentarono una delle famiglie più importanti del regno di Napoli a partire dal XV secolo. I fratelli Inigo, Alfonso e Rodrigo, figli di Ruy Lopez d’Avalos, conte di Ribadeo, giunsero nella penisola italiana al seguito del re Alfonso V d’Aragona, asceso al trono di Napoli nel 1442.
La casata fu titolare di numerosi feudi (tra i più importanti i marchesati di Pescara e di Vasto) e registrata tra i patrizi di Napoli del Sedile di Nido, poi nel Libro d’Oro.
I membri della stirpe, fedeli ad ogni dinastia reale succedutasi sul trono di Napoli, si distinsero per il loro valore militare e politico.
Innico I d’Avalos ottenne da Alfonso V d’Aragona la contea di Monteodorisio, inoltre anche il marchesato di Pescara, avendo sposato l’ereditiera Antonella d’Aquino. Il loro figlio Innico II d’Avalos divenne il primo marchese del Vasto.
L’erede di Innico II, Alfonso III d’Avalos acquisì il titolo di cavaliere del Toson d’Oro.
Nel 1704 Cesare Michelangelo d’Avalos fu elevato dal Sacro Romano Imperatore Leopoldo I d’Asburgo al rango di principe con il diritto di battere moneta e nominare conti.
La linea di Ceppaloni derivò da Rodrigo che ebbe da Carlo V d’Asburgo il feudo di Ceppaloni (ora in provincia di Benevento). Questo ramo godette anche della nobiltà in Benevento e si estinse nel Seicento.
Francesco Fernando sposò nel dicembre 1556 Isabella Gonzaga (nata dopo il 1531; morta a Vasto nei pressi di Napoli nel mese di ottobre 1579), figlia di Federico II Gonzaga, primo duca di Mantova e del Monferrato, († 1540) e sua moglie Margherita Paleologa (nata l’11 agosto 1510 – † 28 dicembre 1566), erede del Marchesato del Monferrato. Con Isabella, ebbe due figli:
Alfonso Felice d’Avalos d’Aquino d’Aragona, Principe di Francavilla, (1564-1593), sposò Lavinia Della Rovere;
Tommaso d’Avalos d’Aquino d’Aragona (m. 1622), conte di Castelluccio (in provincia di Potenza nella regione Basilicata), titolare del Patriarcato di Antiochia dal 1611 al 1622.
Quasi tutti gli esponenti della prosapia furono sepolti nella cappella d’Avalos, all’interno della chiesa di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli: la famosa Vittoria Colonna, invece, fu tumulata con il marito Fernando Francesco I in San Domenico Maggiore. La coppia, quando si trovava a Napoli, preferì dimorare nel cinquecentesco palazzo d’Avalos del Vasto, poi rimaneggiato, secondo il gusto barocco, nel 1751, utilizzato dalla famiglia soprattutto dopo la fine del marchesato.
Il palazzo d’Avalos di Vasto era comunque preferito per la posizione dominante sul mare e il lusso dei suoi appartamenti. Il cardinale d’Avalos ristrutturò il quattrocentesco castello Caldoresco, a Vasto, in seguito rimaneggiato per volere del marchese Cesare.
Il castello aragonese di Ischia, di proprietà dei d’Avalos, fu sede di un cenacolo culturale: Vittoria Colonna vi si era sposata e vi risiedette dal 1501 al 1536, insieme alla nipote Costanza, circondate dai più prestigiosi artisti del tempo.
Anche dopo la decadenza dei feudi e la scomparsa del ramo principale della schiatta, la linea collaterale dei d’Avalos d’Aquino d’Aragona continuò a far parte della più considerevole nobiltà napoletana, gratificata, nel 1813, del trattamento di duchi, dal re Gioacchino Murat, nella persona di don Gaetano e discendenti.